sabato 11 aprile 2015

LA TEORIA DEL TUTTO - James Marsh (2015)

Titolo originale: The Theory of Everything
Regia: James Marsh
Con: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Emily Watson, Charlie Cox, David Thewlis
Durata: 123 min
Paese: UK         
Voto globale: ***
Voto categ. (biograph): *** 1/2

Stephen Hawking è un giovane cosmologo ed astrofisico dell'università di Cambridge. È il 1963 e ad un festa conosce Jane Wilde, studentessa di lettere decisamente lontana dalla speculazione scientifica. Nonostante le differenze culturali tra i due nasce qualcosa dopo aver trascorso insieme il ballo di primavera. La coppia diventa sempre più unita e Hawking avvicina a piccoli passi la ragazza al proprio mondo, rivelandole la propria ambizione: scoprire una semplice equazione in grado di sintetizzare tutti misteri sull'origine e sul destino dell'intero universo. Le cose si complicano quando a Stephen vieni diagnosticata una malattia del motoneurone che lo condanna ad una progressiva ed inesorabile immobilità. Lo scienzato continua a conseguire soddisfazioni nel lavoro e nella vita nonostante l'ngobrante presenza di un male terribile che non può lasciare indifferenti.

  
Film biografico su una figura molto nota. Sì perché anche se non a tutti saranno noti le teorie e gli apporti alla ricerca scientifica dovuti a Hawking, è molto improbabile che ci sia qualcuno che non abbia quantomeno sentito parlare del suo personaggio. Un personaggio che non può non suscitare grande stima ed ammirazione. Stima ed ammirazione che dovrebbero essergli garantite anche solo per il proprio lavoro svolto in oramai cinquant'anni di ricerca e che diventano incondizionate alla luce delle terribili condizioni fisiche che ha dovuto sopportare per gran parte della propria via. Detto questo il film è certamente interessante, visto che parliamo di un biografico su una persona ancora vivente al tempo della realizzazione e quindi avrà senza dubbio potuto essere al corrente della sceneggiatura ed eventualmente storcere il naso su qualche forzatura nel racconto della propria vita. Se poi si pensa che il film è in realtà un adattamento di “Verso l'infinito”, (Travelling to Infinity: My Life with Stephen) biografia di Jane Wilde, ex moglie di Hawking, ci si rende subito conto di assistere ad un reseconto abbastanza veriterio e sincero. Cosa di certo non sempre scontata in pellicole di questo tipo. “La teoria del Tutto” è stato uno dei film con il maggior numero di nomination agli Oscars 2015 e che però è riuscito ad accaparrarsi solo una statuetta grazie all'interpretazione di Eddie Redmayne. Effettivamente bravo e credibile in un ruolo solo in apparenza poco impegnativo. La storia appassiona un po' tutti, visto che la sceneggiatura punta ad aspetti molto comprensibili ed umani dei trascorsi di Hawking ed è senza dubbio facile restare affascinati dalle vicende e dai suoi protagonisti. Regia di James Marsh senza particolari momenti esaltanti, fotografia spesso azzeccata e musiche all'altezza.
 
 
A fine visione resta la sensazione di aver assistito ad un film che per forza di cose è un po' buonista. Ma allo stesso tempo ci si chiede: sarebbe potuto essere diverso? La risposta è no. No, perché stiamo parlando di una storia che negli aspetti essenziali è comunque vera, di vita vissuta realmente. Quindi non ci si può più di tanto porre questioni di questo genere. E anche quando il film risulta a tratti un po' troppo “zuccheroso”, si resta così, fermi ad accettare tutto quello che viene proposto, perché da giudicare c'è ben poco. Alcune critiche che potrebbero essere mosse sono il fatto di aver lasciato troppo sullo sfondo l'attività vera e propria di Hawking per favorire in tutto e per tutto gli aspetti più drammatici e aver posto l'accento quasi esclusivamente sui rapporti interpersonali con le persone della sua vita. Ma in fondo è giusto così. Tra la scene davvero accezzate, il malore a teatro e il primo tentativo di utilizzare la tabella con lettere colorate.

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