Regia: James Marsh
Con: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Emily Watson, Charlie Cox, David Thewlis
Durata: 123 min
Paese: UK
Voto globale: ***
Voto categ. (biograph): *** 1/2 Con: Eddie Redmayne, Felicity Jones, Emily Watson, Charlie Cox, David Thewlis
Durata: 123 min
Paese: UK
Voto globale: ***
Stephen
Hawking è un giovane cosmologo ed astrofisico dell'università di
Cambridge. È il 1963 e ad un festa conosce Jane Wilde,
studentessa di lettere decisamente lontana dalla speculazione
scientifica. Nonostante le differenze culturali tra i due nasce
qualcosa dopo aver trascorso insieme il ballo di primavera. La coppia
diventa sempre più unita e Hawking avvicina a piccoli passi la
ragazza al proprio mondo, rivelandole la propria ambizione: scoprire
una semplice equazione in grado di sintetizzare tutti misteri
sull'origine e sul destino dell'intero universo. Le cose si
complicano quando a Stephen vieni diagnosticata una malattia del
motoneurone che lo condanna ad una progressiva ed inesorabile
immobilità. Lo scienzato continua a conseguire soddisfazioni nel
lavoro e nella vita nonostante l'ngobrante presenza di un male
terribile che non può lasciare indifferenti.
Film
biografico su una figura molto nota. Sì perché anche se non a tutti
saranno noti le teorie e gli apporti alla ricerca scientifica dovuti
a Hawking, è molto improbabile che ci sia qualcuno che non abbia
quantomeno sentito parlare del suo personaggio. Un personaggio che
non può non suscitare grande stima ed ammirazione. Stima ed
ammirazione che dovrebbero essergli garantite anche solo per il
proprio lavoro svolto in oramai cinquant'anni di ricerca e che
diventano incondizionate alla luce delle terribili condizioni fisiche
che ha dovuto sopportare per gran parte della propria via. Detto
questo il film è certamente interessante, visto che parliamo di un
biografico su una persona ancora vivente al tempo della realizzazione
e quindi avrà senza dubbio potuto essere al corrente della
sceneggiatura ed eventualmente storcere il naso su qualche forzatura
nel racconto della propria vita. Se
poi si pensa che il film è in realtà un adattamento di “Verso
l'infinito”, (Travelling
to Infinity: My Life with Stephen) biografia
di Jane Wilde, ex moglie di Hawking, ci si rende subito conto di
assistere ad un reseconto abbastanza veriterio e sincero. Cosa di
certo non sempre scontata in pellicole di questo tipo. “La
teoria del Tutto” è
stato uno dei film con il maggior numero di nomination agli Oscars
2015 e che però è riuscito ad accaparrarsi solo una statuetta
grazie all'interpretazione di Eddie Redmayne. Effettivamente bravo e
credibile in un ruolo solo in apparenza poco impegnativo. La storia
appassiona un po' tutti, visto che la sceneggiatura punta ad aspetti
molto comprensibili ed umani dei trascorsi di Hawking ed è senza
dubbio facile restare affascinati dalle vicende e dai suoi
protagonisti. Regia di James Marsh senza particolari momenti
esaltanti, fotografia spesso azzeccata e musiche all'altezza.
A
fine visione resta la sensazione di aver assistito ad un film che per
forza di cose è un po' buonista. Ma allo stesso tempo ci si chiede:
sarebbe potuto essere diverso? La risposta è no. No, perché stiamo
parlando di una storia che negli aspetti essenziali è comunque vera,
di vita vissuta realmente. Quindi non ci si può più di tanto porre
questioni di questo genere. E anche quando il film risulta a tratti
un po' troppo “zuccheroso”, si resta così, fermi ad accettare
tutto quello che viene proposto, perché da giudicare c'è ben poco.
Alcune critiche che potrebbero essere mosse sono il fatto di aver
lasciato troppo sullo sfondo l'attività vera e propria di Hawking
per favorire in tutto e per tutto gli aspetti più drammatici e aver
posto l'accento quasi esclusivamente sui rapporti interpersonali con
le persone della sua vita. Ma in fondo è giusto così. Tra la scene
davvero accezzate, il malore a teatro e il primo tentativo di
utilizzare la tabella con lettere colorate.
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