domenica 22 marzo 2015

OGNI MALEDETTO NATALE - Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo (2014)

Titolo originale: Ogni Maledetto Natale
Regia: Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo
Con: Francesco Pannofino, Marco Giallini, Laura Morante
Durata: 96 min
Paese: ITA          
Voto globale: **
Voto categoria (natal.): ** 1/2

Massimo vive a Roma, si occupa di microcredito ed appartiene ad una delle più ricche ed influenti famiglie italiane. Giulia è una neolaureata in architettura che ha dei sogni più ambiziosi rispetto a quelli desiderati dalla propria famiglia, molto folkloristica residente nelle isolate campagne viterbesi. I due ragazzi si conoscono e si innamorano a pochi giorni dal Natale. Nonostante le proprie avversioni nei confronti della festività Massimo accetta di trascorrere la vigilia con la particolare famiglia di Giulia che, a sua volta, si ritroverà in qualche modo a casa di Massimo il giorno seguente, a poche ore da un tanto agognato pranzo messo in dubbio all'ultimo momento da un evento drammatico e grottesco. Riuscirà l'amore a sopravvivere al Natale, ma soprattutto alla conoscenza delle rispettive famiglie?

Ciarrapico, Torre e Vendruscolo sono quei tre geni e talentuosi sceneggiatori e registi che ci hanno regalato quella perla indiscussa ed indiscutibile che è la serie tv “Boris”, nata su sky e poi cresciuta e divenuta mito grazie al passaparola e allo streaming. Dopo tre stagioni brillanti in cui grazie alle storie quotidiane di una piccola troupe di squallide serie tv si raccontava tantissimo sulle dinamiche nei rapporti di lavoro, dei giochi di potere o più semplicemente dei vizi e virtù italiane, l'esperimento è approdato al cinema con “Boris – Il Film” del 2011. Nel film, il povero Renè Ferretti ha per la prima volta la possibilità di realizzare qualcosa di bello ed importante, un film serio: “La Casta”. Poi tutto però va male, perché i produttori ed il pubblico vogliono altro. Vogliono un cinepanettone in grado di “sbigliettà”, di fare botteghino, in cui ci sia una storia semplice e tante tette, culi e peti. Ora, “Ogni Maledetto Natale” si discosta in maniera decisa dal “cinepanettone” classico, quello diciamo dell'immaginario collettivo. Ma c'è da dire che la tendenza dei film natalizi è cambiata già da un po' (basti pensare a gli ultimi Neri Parenti). Ma pur cercando di proporre qualcosa di nuovo e diverso, perché un film natalizio? Sembra quasi che gli autori di “Boris” vogliano allegramente contraddirsi o peggio prendere in giro coloro che ritenevano sincere le loro prese di posizione. Tra l'altro stiamo parlando per giunta di un film che di natalizio ha poco o nulla. Il Natale è utilizzato come puro pretesto e non come reale sfondo alla storia (es: quel capolavoro che è “Parenti Serpenti”). Togliendo qualche albero e decorazione dalla scenografia il risultato non cambia. Il film vuole soltanto cercare di raccontare l'imbarazzo di una coppia nello scoprire che le proprie famiglie, per quanto lontanissime in ogni aspetto, sono allo stesso modo raccapriccianti! Cosa che si sarebbe potuta raccontare a Pasqua come a ferragosto.

Conoscendo i tre registi e con un cast di attori validissimi (Pannofino, Mastandrea, fratelli Guzzanti, Giallini, Morante) il risultato è davvero intollerabile. Al di là del fatto che del Natale non è raccontato nulla, la storia è per molti versi assente. L'esile sceneggiatura punta tutto su delle sequenze pensate per essere il punto forte del film ma che in realtà portano solo noia e sconforto. Basti pensare alla inutile caccia al cinghiale o agli interrogatori della polizia. Regia basilare, fotografia a tratti molto buona, musiche spesso fuori luogo. Seconda parte nettamente superiore alla prima comunque, in cui Guzzanti riesce a strappare sorrisi qua e là. Non mi pronuncio più di tanto su Cattelan e Mastronardi, di fatto eclissati dal resto del cast e protagonisti di una storia d'amore di cui allo spettatore non potrebbe importare di meno. Molto bella la voce narrante di Valerio Aprea. Ottimo Giallini (come sempre) e molto bravo Mastandrea nel suo particolare personaggio della seconda parte. Per il resto, si rimane con un senso di occasione mancata abissale e molti dubbi interiori. Ma in fondo non è questa, “la Locura”?

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