Regia: Nanni Moretti
Con: Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti, Beatrice Mancini
Durata: 106 min
Paese: ITA
Voto globale: ***
Voto categ. (Moretti): *** Con: Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti, Beatrice Mancini
Durata: 106 min
Paese: ITA
Voto globale: ***
Due
fratelli, Giovanni e Margherita, assistono la madre gravemente
malata. Lei è una regista di impegno sociale ed è proprio nel bel
mezzo delle riprese di un film sul dramma della perdita del lavoro
che coinvolgerà anche un famoso ed eccentrico attore americano. La
donna si è separata dal compagno e deve fare i conti anche con la
figlia adolescente. Le cose precipitano quando i medici rendono
chiaro ai due che le condizioni della madre sono irriversibili e che
la morte è attesa a breve. Margherita inizia a vivere tutto in
funzione del tragico ed inesorabile evento, tra sogni, pensieri
confusi, i capricci dell'attore e la riflessione sul fatto di non
sapersi relazionare fino in fondo con le persone che la circondano.
Un
film strano. Come sempre, Moretti è probabilmente uno dei pochi
registi in grado di realizzare film girati male, eppure molto belli.
Si può senza dubbio partire col dire che questo non è il suo
miglior film, ma forse non è nemmeno quello che ci si aspettava a
questo punto. Mia Madre sembra
riunire i vaneggiamenti e i pensieri metacinematografici di Sogni
d'Oro con il dramma umano della
morte di La stanza del figlio. Un'impresa
che, solo a parlarne, sembrerebbe proibitiva ed in effetti il
risultato non fa gridare al capolavoro. Ma non è nemmeno scarso.
Moretti dimostra ancora una volta una indiscussa sensibilità e
predisposizione nel raccontare storie del genere. Buono anche il
tentativo di spezzare il ritmo compassato e l'inevitabile alone
funereo con le scene di Turturro, vero mattatore di tutto il film nel
film. Ma proprio questa che dovrebbe essere la forza di Mia
Madre, potrebbe invece rivelarsi
anche come punto debole e far scoprire il fianco a facili critiche.
Una su tutte, quella di non essere né carne e né pesce e di svilire
la parte drammatica. Apprezzabile la scelta di Moretti di
interpretare un ruolo defilato, con una recitazione misurata e
giusta, non rinunciando a quell'ironia che lo ha sempre
contraddistinto e pur ricadendo comunque nella tentazione di
rappresentarsi attraverso l'alter-ego di Margherita Buy che nei modi
di fare e recitare la battute rieccheggia lo stile inconfondibile
dell'attore/autore. La sceneggiatura regge e i dialoghi sono
adeguati, regalando anche qualche momento divertente grazie
soprattutto ad un Turturro allo stato brado e ad una Buy che tra una
crisi di pianto ed un'altra riesce anche a farsi rispettare nel
proprio lavoro sul set. Regia basilare ma efficace, come in ogni
Moretti.
Mia
Madre è un film che non
convince pienamente soprattutto se paragonato all'intera filmografia
di Moretti, che può vantare picchi di vera genialità, nonsense,
filosofia, drammaticità e poetica. Purtroppo inferiore anche al
recente Habemus Papam. Resta
però, giudicato a sé, un film sincero in cui il regista rielabora a
modo suo il lutto recente della madre e lo fa senza cercare la
lacrima facile o di impietosire. Lo fa con delicatezza e garbo, ma
forse con poca incisività. Su tutte spicca la scena della ricerca
delle bollette a casa della madre, da cui il film inizia davvero ad
ingranare, nonché i notevoli inframezzi evocativi e onirici, come la
scena della passeggiata di Margherita a lato di una lunga fila per il
cinema, in cui intravede se stessa. Non eccelso, ma si può vedere
senza problemi.