venerdì 12 giugno 2015

HIGHWAYMEN - I BANDITI DELLA STRADA - Robert Harmon (2003)

Titolo originale: Highwaymen
Regia: Robert Harmon
Con: James Caviezel, Rhona Mitra, Colm Feore, Frankie Faison
Durata: 80 min
Paese: CAN    
Voto globale: **
Voto categ. (serial killer): ** 



Rennie Cray assiste al brutale assassinio di sua moglie, che viene investita all'improvviso da un pirata della strada. Passano 5 anni e l'autore dell'omicidio è in realtà un vero e proprio serial killer che viaggia per l'autostrade d'America causando incidenti e vittime. Due ragazze, Molly ed Alex vengono inseguite dalla misteriosa autovettura che le costringe ad un drammatico tamponamento in una galleria. L'auto ne uccide una e Rennie ne viene al corrente. Fa quindi la conoscenza di Molly, con cui scopre di avere molto in comune.


Innocuo film d'azione, con qualche buono spunto e molti difetti. Da considerare innanzitutto l'ingannevole sottotitolo italiano “I banditi della strada”, che lascia suggerire qualcosa di molto diverso da quello che poi ci ritroveremo a guardare. Difatti qua di banditi non è che ce ne siano molti, ma di sicuro non mancano inseguimenti, incidenti e affini. Si potrebbe affermare senza problemi che le vere protagoniste del film sono le auto, precisamente una Plymouth Barracuda del 1968 (quella di Ronnie) e una Cadillac Fleetwood Eldorado del 1872 (del serial killer Fargo). Tutto questo più che altro per la poca incisività degli attori, con un Jim Caviezel nella parte del vendicatore tormentato e la bella quanto inespressiva Rhona Mitra nelle vesti del personaggio col trauma da superare. La prima parte del film non promette male, certo, nonostante un incipit davvero accelerato, visto che l'evento scatenante di tutte le future vicende si consuma a bruciapelo nei primissimi minuti, prima di essere catapultati in avanti con la scritta “5 anni dopo”, accompagnata dalla voce fuori campo che ribadisce il concetto. Una regia per nulla da buttare, anzi, con qualche ripresa aerea che ricorda alla lontana quelle della famiglia Torrance in viaggio verso l'Overlook Hotel. Forse un po' troppo confusionaria nelle scene movimentate. Fotografia per certi versi buona. Ma ancora una volta, attori e una trama esile vanificano i discreti aspetti tecnici.


In partenza ci si sarebbe potuto aspettare bene altro da Highwaymen, che sulla carta si presenta quasi come un film a metà strada tra l'ottimo road thriller Duel di Spielberg e l'ormai classico horror Saw – L'enigmista, dato che anche qui abbiamo a che fare con uno psicopatico che comunica con i protagonisti (via radio). E invece ci troviamo di fronte ad un film che vorrebbe ma non riesce a colpire, grazie a scene spesso esagerate ed eccessive (l'auto letteralmente fatta saltare in aria e poi trascinata per chilometri, tra scintille e fiamme). In alcuni punti c'è la sensazione di deja vu con una puntata di Futurama. <<La macchina è il suo corpo. Fermi la macchina e fermi lui>> conferma Ronnie all'agente del dipartimento stradale Macklin, che avrà l'onore di essere inquadrato nell'ultimo e più stupido fotogramma del film.



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