Regia: Robert Harmon
Con: James Caviezel, Rhona Mitra, Colm Feore, Frankie Faison
Durata: 80 min
Paese: CAN
Voto globale: **
Voto categ. (serial killer): ** Con: James Caviezel, Rhona Mitra, Colm Feore, Frankie Faison
Durata: 80 min
Paese: CAN
Voto globale: **
Rennie
Cray assiste al brutale assassinio di sua moglie, che viene investita
all'improvviso da un pirata della strada. Passano 5 anni e l'autore
dell'omicidio è in realtà un vero e proprio serial killer che
viaggia per l'autostrade d'America causando incidenti e vittime. Due
ragazze, Molly ed Alex vengono inseguite dalla misteriosa autovettura
che le costringe ad un drammatico tamponamento in una galleria.
L'auto ne uccide una e Rennie ne viene al corrente. Fa quindi la
conoscenza di Molly, con cui scopre di avere molto in comune.
Innocuo film d'azione, con
qualche buono spunto e molti difetti. Da considerare innanzitutto
l'ingannevole sottotitolo italiano “I banditi della strada”, che
lascia suggerire qualcosa di molto diverso da quello che
poi ci ritroveremo a guardare. Difatti qua di banditi non è che ce
ne siano molti, ma di sicuro non mancano inseguimenti, incidenti e
affini. Si potrebbe affermare senza problemi che le vere protagoniste
del film sono le auto, precisamente una Plymouth Barracuda del 1968
(quella di Ronnie) e una Cadillac Fleetwood Eldorado del 1872 (del
serial killer Fargo). Tutto questo più che altro per la poca
incisività degli attori, con un Jim
Caviezel nella parte del vendicatore tormentato e la bella quanto
inespressiva Rhona Mitra nelle
vesti del personaggio col trauma da superare. La prima parte del film
non promette male, certo, nonostante un incipit davvero accelerato,
visto che l'evento scatenante di tutte le future vicende si consuma a
bruciapelo nei primissimi minuti, prima di essere catapultati in
avanti con la scritta “5 anni dopo”, accompagnata dalla voce
fuori campo che ribadisce il concetto. Una regia per nulla da
buttare, anzi, con qualche ripresa aerea che ricorda alla lontana
quelle della famiglia Torrance in viaggio verso l'Overlook Hotel.
Forse un po' troppo confusionaria nelle scene movimentate. Fotografia
per certi versi buona. Ma ancora una volta, attori e una trama esile
vanificano i discreti aspetti tecnici.
In
partenza ci si sarebbe potuto aspettare bene altro da Highwaymen, che
sulla carta si presenta quasi come un film a metà strada tra
l'ottimo road thriller Duel
di Spielberg e l'ormai classico horror Saw
– L'enigmista, dato
che anche qui abbiamo a che fare con uno psicopatico che comunica con
i protagonisti (via radio). E invece ci troviamo di fronte ad un film
che vorrebbe ma non riesce a colpire, grazie a scene spesso esagerate
ed eccessive (l'auto letteralmente fatta saltare in aria e poi
trascinata per chilometri, tra scintille e fiamme). In alcuni punti
c'è la sensazione di deja vu con una puntata di Futurama.
<<La macchina è il suo corpo. Fermi la macchina e fermi lui>>
conferma Ronnie all'agente del dipartimento stradale Macklin, che
avrà l'onore di essere inquadrato nell'ultimo e più stupido
fotogramma del film.
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