Regia: Carlo Vanzina
Con: Raoul Bova, Ricky Memphis, Giulia Michelini, Max Tortora, Michela Andreozzi
Durata: 95 min
Paese: ITA
Voto globale: **
Voto categ. (Comm. Ita '10): **Con: Raoul Bova, Ricky Memphis, Giulia Michelini, Max Tortora, Michela Andreozzi
Durata: 95 min
Paese: ITA
Voto globale: **
Marco
e Claudio, entrambi poco più che quarantenni, sono amici sin dai
tempi della scuola. Il primo vive da molti anni un matrimonio
apparentemente felice con Giulia, conosciuta al liceo. Il secondo è
scapolo e vive con la madre alcoolista. Una sera Marco viene a
sapere, proprio dalla moglie, che lei ha un amante e che è infelice
a causa delle scarse attenzioni ricevute. Confidandosi con Claudio,
Marco immagina di poter aver la possibilità di tornare al passato
per non commettere l'errore di innamorarsi di Giulia. Proprio quando
questo desiderio irrealizzabile è destinato a rimanere solo una
fantasia, i due vengono investiti da un'auto e perdono conoscenza. Al
risveglio si ritrovano nel cortile del loro liceo nell'anno 1990.
Film
leggero che si inserisce nel filone di commedie italiane con
protagonisti adulti che in un modo o nell'altro si trovano a rivivere
dinamiche adolescenziali e crisi d'identità. Qui la particolarità,
almeno per il panorama italiano e per il genere, è l'insolito
viaggio nel tempo – a dir la verità, casuale e abbozzato malamente
– che fornisce però l'occasione per leggeri spunti di riflessione
sui tempi che cambiano nonché una costante nostalgia di fondo.
Questo perché Torno indietro e cambio vita tratta
dei tempi della scuola, delle prime cotte e delle relative
insicurezze tutto rivisto con gli occhi due adulti fatti e finiti,
Raoul Bova, nel solito ruolo del bello e incompreso e Ricky Memphis,
in quello congeniale del personaggio spalla più genuino e schietto.
A differenza del film culto sui viaggi nel tempo per antonomasia,
Ritorno Al Futuro, e
dell'ottimo e nostrano Non ci resta che piangere,
in questa storia non ci si pone nessun problema etico nell'agire
sugli eventi del passato per modificare il futuro, come se tutto
l'universo ruotasse intorno alle vite di Marco e Claudio e le loro
azioni non avessero effetti anche sugli altri. I due protagonisti,
tra l'altro, ritornano al 1990 senza imbattersi nei loro se stessi
del passato in quanto vi si sostituiscono. Allo spettatore e tra loro
appariranno con le sembianze del 2015, mentre tutti gli altri
personaggi dell'epoca li vedranno con le fattezze di normali
diciottenni. Inizio farraginoso con scene collegate in maniera non
certo perfetta. Carlo Vanzina in regia che fa il compito e basta.
Prove attoriali non eccelse, con qualche eccezione. Max Tortora
strappa più di una risata qua e là.
Non
male l'idea di riprende il tema del viaggio temporale e riadattarlo
in un contesto che tuttosommato potremmo definire di crisi
matrimoniale. Quello che non va è il modo in cui tutto questo è
stato realizzato. Bova e Memphis vengono trasportati indietro di 25
anni semplicemente subendo un incidente d'auto, a cui segue una
ridicola scena al rallentatore in cui i due fluttuano in quello che
dovrebbe essere un vortice spazio-tempo. Non si capisce come mai
Raoul Bova, invece di allontanare sospetti e domande scomode faccia
di tutto, e fin dall'inizio, per sbandierare ai quattro venti di
essere in realtà un quarantenne nel corpo di un liceale invece che
assecondare tutti, stare al gioco e capire come tornare al futuro.
Memphis, a differenza dell'almanacco sportivo del film di Robert
Zemeckis si porrà molti meno scrupoli. Un finale molto meno banale di quello che ci si poteva aspettare.