Regia: François Truffaut
Con: Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Léaud, Valentina Cortese, Jean-Pierre Aumont
Durata: 115 min
Paese: FRA, ITA
Voto globale: *****
Voto categ. (cinema): *****!Con: Jacqueline Bisset, Jean-Pierre Léaud, Valentina Cortese, Jean-Pierre Aumont
Durata: 115 min
Paese: FRA, ITA
Voto globale: *****
A
Nizza negli studi La Victorine una troupe cinematografica gira
il film sentimentale e tragico Je vous présente Pamela (Vi
presento Pamela), la
storia di un giovane francese che sposa una ragazza inglese e la
presenta ai genitori. Pamela però finisce per innamorarsi del padre
di lui, dandosi ad una fuga senza rimorsi. Sul set giorno dopo giorno
si alternano i problemi e dinamiche personali del cast e dei tecnici,
che seguono di pari passo e spesso si incrociano e confondono con la
trama del film. C'è il regista Ferrand (Truffaut) pragmatico ed
appassionato, il divo Alexandre, l'infantile Alphonse, la stella
Julie e la vecchia diva in declino Séverine. La lavorazione parte
sotto i migliori auspici, ma realizzare un film può costare
sacrifici impensabili.
L'effetto notte è quella tecnica che permette di girare una scena di giorno e farla apparire invece “notturna”, come se fosse stata girata di sera, grazie all'apposizione di un filtro blu davanti all'obiettivo. Praticamente una esemplificazione bella e buona del cinema: finzione. Come fa notare la moglie del direttore di produzione <<Ma cos'è questo cinema? Cos'è questo mestiere in cui tutti fanno l'amore con tutti? In cui tutti quanti si danno del tu? In cui tutti fingono?>>. E Truffaut mette in scena nient'altro che fragilità, ipocrisie ma anche virtù di un gruppo di lavoro alle prese con un mestiere per nulla ordinario. Un mestiere che ti fa guardare con occhio diverso un semplice vaso di un hotel per il solo fatto che potrebbe andare bene collocato in una data scena. Vi presento Pamela procede a singhiozzi tra scene da rigirare a causa di imprevisti, gatti che non recitano bene, attrici che non dovrebbero essere incinte, battute che non sono ancora state scritte, attrici con crisi di nervi. Parallelamente alla lavorazione del film, spicca la tormentata storia di Alphonse, giovane attore di talento che soffre per via di una ragazza un po' troppo disinibita, <<Se recito male è colpa tua>>. Poi ci sono Séverine (la straordinaria Valentina Cortese) ed Alexandre, alcoolizzata e senza memoria la prima, eterno seduttore con un segreto particolare il secondo. C'è Julie, attrice figlia d'arte con un esaurimento nervoso e un film mollato di punto in bianco alle spalle. Per finire troviamo Ferrand, un regista artigiano, ambizioso ma consapevole dei propri limiti, che prova semplicemente a fare il proprio lavoro al meglio, per quanto possibile.
Effetto
Notte può essere senza dubbio
considerato IL film sul cinema. Metacinematografico fin dai titoli di
testa, ha il merito di introdurre con intelligenza pian piano tutte le figure chiave
del lavoro sul set e le proprie mansioni: regista, direttore della
fotografia, aiuto, assistente, operatore, fonico, attrezzista... Per
ognuna di queste figure c'è dietro un personaggio eccentrico, risoluto,
professionale o spietato. Truffaut gira un film nel film certamente
molto autoreferenziale eppure bellissimo e che senza dubbio potrà
essere apprezzato da qualunque tipo di spettatore. Ottime regia e
fotografia, montaggio notevole e colonna sonora eccezionale per il
miglior film straniero agli Oscar del 1974. Colpisce la differenza
che viene tracciata tra attori e troupe, con i primi pieni di
risvolti psicologici ed una considerazione quasi mistica del proprio
lavoro ed i secondi, quasi degli artigiani tuttofare, che sudano e si
alzano presto per preparare la scena del giorno successivo.
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