venerdì 15 maggio 2015

SANTA SANGRE - Alejandro Jorodowsky (1989)

Titolo originale: Santa Sangre
Regia: Alejandro Jorodowsky
Con: Cristobal Jorodowsky, Blanca Guerra, Guy Stockwell, Thelma Tixou, Adan Jorodowsky
Durata: 123 min
Paese: MES, ITA      
Voto globale: ***
Voto categ. (surreale): *** 1/2



Fenix è un bambino prestigiatore che vive con il padre, un omaccione grande e grosso con qualche tratto effemminato che è poi il direttore del circo in cui si esibisce, e la madre, una specie di sacerdotessa di un culto non risconosciuto che venera una ragazza che anni prima venne violentata e alla quale tagliarono le braccia. Un giorno le autorità decidono di radere al suolo la chiesa, dove tra l'altro è custodito il “santa sangre”, il sangue santo, con ferma e determinata opposizione della madre del piccolo. Di lì a poco la donna scopre il marito intento a tradirla e lei sfigura lui e l'altra donna con dell'acido, mentre il marito si vendica amputandole le braccia proprio come accadde alla ragazza del culto. Fenix rimane per sempre traumatizzato e finisce in una comunità di recupero in cui assume atteggiamenti animaleschi.


Jorodowsky è (almeno stando a Wikipedia), prima che regista cinematografico, scrittore, fumettista, saggista, drammaturgo, tarologo e poeta! Già da questo si dovrebbe capire senza problemi che nei suoi film è facile ritrovare diverse e varie confluenze, visto che possiamo definire l'autore cileno un artista a tutto tondo. Un artista anche un po' folle, in senso positivo, ovvio. Dopo il western metafisico de El Topo (capolavoro senza sé e senza ma) e l'allucinato La Montagna Sacra (altro flmone senza dubbio), Jorodowky ritorna questa volta con quello che potremmo definire a tutti gli effetti un... horror/thriller. E addirittura slasher, visto che le morti, gli accoltellamenti e il sangue non mancano di certo. Il film alterna momenti più riconoscibili del regista cileno (basti pensare alla scena del funerale dell'elefante o quelle delle “allucinazioni”) ad altri che meno assoceremmo all'autore, tra cui spiccano le scene degli omicidi, che ricordano più i film di Dario Argento (e il film è prodotto dal fratello Claudio) che le opere precedenti di Jorodowky. E c'è da dire che queste scene sono forse le meno riuscite del film. Per il resto la pellicola viaggia a fasi intermittenti, con più di un momento di noia riscattato però da quegli inframezzi surreali e strambi che caratterizzano la filmografia del regista. Una regia non proprio eccellente e una fotografia che gioca molto sui colori, con uno su tutti: il rosso, chiaramente. Musiche a volte forzate.


Convince a metà questa produzione italo-messicana di fine anni '80. Per carità Jorodowsky è un regista per molti versi geniale e anche in Santa Sangre il talento del cileno si fa sentire. D'altra parte non si può tacere il fatto che questa contaminazione tra drammatico e horror risulta un po' impacciata, visto che la tensione latita a favore del grottesco. Per il resto si assiste ad un interessante ritratto psicologico di Fenix (intepretato da Cristobal Jorodowsky, figlio di Alejandro), che metabolizza il trauma subito alla propria maniera, di certo non indolore. Ottimo anche il ritratto del rapporto "gestuale" con la madre Concha, che a più di uno spettatore ricorderà Psyco. Molto bello anche il personaggio della ragazza sordomuta, forse unica vera amica del protagonista e simbolo di speranza nella storia. Si ammira la capacità del regista di rendere poetico ciò che in mani d'altri sarebbe solo trash, ma resta una visione non per tutti. Finale notevole e che fa tutto sommato rivalutare in positivo il film!

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