Titolo originale: Stephen King's IT
Regia: Tommy Lee Wallace
Con: Harry Anderson, Dennis Christopher, Richard Masur, Annette O'Toole, Tim Reid
Durata: 180
Paese: USA
Voto globale: ***
Voto categ. (cult): ***
Derry, piccola cittidina del Maine,
anni '60. Una creatura mutaforme, IT, ogni 30 anni deve soddisfare la
propria sete di terrore uccidendo bambini, gli unici in grado
avvertirne la presenza. L'essere si palesa in particolare sotto
le sembianze di Pennywise, un inquietante clown dagli occhi enormi
(l'ottimo Tim Curry), che conosce perfettamente le più intime paure
di ogni giovane abitante del luogo. Il pagliaccio si aggira nelle
tubature, nell'oscurità e negli incubi peggiori. A tentare di
fermarlo saranno quelli della “banda dei perdenti”, così
ribattezzati dai bulli della scuola. Il gruppo di amici si conosce e
si cementa dalla consapevolezza di essere emarginati e “perdenti”,
appunto, nonché dall'avere in comune lo stesso incubo: IT.
Ennesimo adattamento di un romanzo di
Stephen King, IT è in realtà una miniserie televisiva (tra l'altro
considerata la più spaventosa mai mandata in onda dalla tv
americana) che cerca però costantemente una resa il più possibile
cinematografica. E ci riesce per almeno 90 minuti. Sì perché è
lampante la differenza tra la prima e la seconda parte del film,
nonostante ci siano continui flashback e rimandi nel corso della
narrazione. La parte iniziale ha tutta una sua atmosfera, gli anni
'60, il gruppo di amici e le varie storie personali di ognuno di
loro, i rapporti difficili con i genitori (spesso violenti). E poi
c'è lui, il pagliaccio. Fin da subito misterioso e agghiacciante.
Inoltre è perfettamente riconoscibile lo stile tipico dei film anni
'80 per ragazzi (es: Stand By Me, I Goonies). Nella seconda parte
molte cose cambiano, oltre ai protagonisti adulti. C'è una virata
drastica da una storia che puntava sull'inquietare e su aspetti
psicologici dei personaggi a una sorta di monster movie
fantascientifico che lascia un po' perplessi. Inoltre la seconda
parte spesso tradisce la natura (se pur buona) televisiva del
prodotto. Di certo è sempre valido il discorso “ah ma il libro era
un'altra cosa”. Io il libro non l'ho letto e mi limito a commentare
quello che ho visto nella trasposizione. In ogni caso, la storia
dovrebbe essere comunque questa (di certo con molti tagli) e quindi
qualche critica puo' essere mossa soprattutto a King, che non
rinuncia ad inserire un personaggio suo alter ego e termina la storia
con un finale che definirlo banale e semplicistico è poco.
Innegabile
l'influenza che la figura di IT ha avuto su molte generazioni. Io
stesso devo confessare che alla vista del pagliaccio maledetto
qualche brivido mi viene, ripensando al timore che sapeva incutermi
da piccolo. Il personaggio di Tim Curry può essere considerato un
cult al pari di Freddy Krueger o di Leatherface. E
questo è senza dubbio merito di Tommy Lee Wallace e dello stesso
Curry. In definitiva un buon film tv con ambizioni cinematografiche,
squilibrio tra prima e seconda puntata, durata eccessiva e un finale
che lascia un po' l'amaro in bocca, consapevoli però di aver
assistito comunque ad un classico dell'horror moderno che di certo
continuerà ad affascinare ed inquietare se gli sarà data una
possibilità.
Nessun commento:
Posta un commento