domenica 15 marzo 2015

NOVECENTO - Bernardo Bertolucci (1976)

Titolo originale: Novecento
Regia: Bernardo Bertolucci
Con: Robert De Niro, Gérard Depardieu, Burt Lancaster, Donald Sutherland, Alida Valli
Durata: 316 min
Paese: ITA, FRA, GER         Voto globale: ****
Voto categ. (cult): **** 1/2


Il 27 Gennaio 1901, suggestiva data che coincide con la morte di Giuseppe Verdi, nascono nella stessa azienda agricola dell'Emilia due bambini: Alfredo, figlio dei ricchi proprietari (De Niro) e Olmo (Depardieu), figlio di contadini. I due crescono inevitabilmente a stretto contatto e pur se dediti alle stesse attività e giochi, avvertono fin da subito la profonda differenza che li caratterizzerà per tutta la vita ma che non impedirà la nascita di una strana e conflittuale amicizia. Scorrono quasi cinquant'anni di storia e i cambiamenti che guerre e sviluppo agricolo portano nelle campagne, tra rivendicazioni dei contadini, la nascita delle organizzazioni socialiste a difesa dei lavoratori, l'avvento del fascismo “contadino” fino ad arrivare ad un evocativo e simbolico giorno della Liberazione. 

Film fiume della durata di oltre 5 ore che non stancano e scorrono veloci. Diviso in due atti proiettati in momenti diversi per garantirne la fruibilità nei cinema. Mutilato di oltre 2 ore nella versione flop americana (flop per motivi politici o per il taglio è tutto da capire). Bertolucci non si risparmia, ha un'idea precisa e la porta avanti con noncuranza. Un film che ha la pretesa di essere “definitivo”, di avere l'ultima parola ad ogni costo. Per molti versi ci riesce pure. Un film dai forti contrasti, in cui convivono senza problemi centinaia di veri contadini come comparse e divi già allora affermati. Cast notevole con De Niro, Depardieu, Lancaster, Sutherland e Stefania Sandrelli. Fotografia superba di Storaro (eccezionale la scena a cena con la luce del sole al tramonto). Musiche di Morricone, un nome una garanzia. Tutto molto giusto ed azzeccato, orchestrato da un Bertolucci senza dubbio ispirato. Resta un però. Il però è dato dal dubbio che il film pretenda di essere per molti versi “storico”. La pellicola ha senza dubbio il grande merito di trattare con grande maestria e cura tecnica, scenografica ed attoriale un momento importante della storia italiana come l'avvento del fascismo e lo fa molto bene. Allo stesso tempo, il film resta in ogni caso per forza di cose fortemente ideologico e questo toglie un po' al giudizio complessivo a fine visione. Si ha la sensazione come se Bertolucci ci portasse per mano nel suo mondo, un mondo in cui tutto è necessariamente scritto nero su bianco, senza alcun minimo dubbio. Il film è quindi molto autoreferenziale. Apprezzato di certo da chi già sa cosa aspettarsi, farà storcere il naso a chi già sa cosa aspettarsi ma in un senso opposto.  

Novecento resta uno dei film più importanti ed iconici del nostro cinema. Lascia il senso di aver assistito ad uno spettacolo sì ideologico, sì di parte, dalle pretese didattiche ma anche sincero. Non fa nulla per sembrare ciò che non è. Quindi al di là delle opinioni personali, bisogna apprezzare l'aver realizzato un'opera che di fatto non ha paura di portare avanti la proprie idee, indipendentemente dal giudizio altrui. Certo, resta un po' di amarezza nel pensare che magari ci sarebbe stato un modo per portare avanti le stesse idee in una maniera più aperta e meno autoriferita, perché questo avrebbe giovato a tutti: avrebbe provocato e fatto riflettere tutti, ripeto tutti, gli spettatori. Proprio quello che dovrebbe fare un film del genere al cinema: far riflettere. Scene scandalose non poi così scandalose, neanche per l'epoca. Più di un momento davvero grottesco (praticamente tutti quelli con il folle quanto poco credibile Attila). Sicuramente un cult film da vedere almeno una volta!

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