lunedì 2 marzo 2015

THE BUTLER, UN MAGGIORDOMO ALLA CASA BIANCA - Lee Daniels (2013)

Titolo originale: The Butler
Regia: Lee Daniels
Con: Forest Whitaker,Oprah Winfrey, John Cusack, Robin Williams, Lenny Kravitz
Durata: 113 min                 
Paese: USA                       
Voto globale: **
Voto categ. (formazione): **      


The Butler racconta il lungo cammino per la conquista dei diritti civili della popolazione di colore negli Stati Uniti e delle contemporanee vicende di Cecil Gaines e della sua famiglia. Fin da bambino Cecil è costretto a fare i conti con l'odio dell'uomo bianco e assiste alla drammatica morte del padre in un campo di cotone. Il giovane Cecil viene assunto in un hotel di Washington, si sposa e nel 1957 viene assunto come maggiordomo alla Casa Bianca. Partiamo dal presupposto che fare un film del genere non è facile. Ma se non è facile, perchè farlo ugualmente con il rischio (elevato) di toppare? Quando si è chiamati a raccontare così tanto il pericolo di scadere nella superficialità è dietro l'angolo e The Butler non fa eccezione.  


Questa lunga epopea, che sicuramente potrà emozionare e commuovere, lascia però l'amaro in bocca... anzi nemmeno quello, perchè il risultato è addirittura insapore. Un'ottimo soggetto, temi importanti, ma coinvolgimento che rasenta minimi non accettabili per un film del genere. Non si discute sulla bravura degli attori, cast molto eterogeneo, con un Forester Whitaker perfettamente in parte, una Oprah Winfrey tutto sommato credibile e qualche sopresa (Kravitz). Il problema è che tutti quanti, regista, attori, sceneggiatori, sono stati un po' troppo sicuri di fare presa facile con i temi trattati e si sono dimenticati quello che forse è l'aspetto più importante di un film: l'empatia personaggio-spettatore. Tutte le vicende trattate, anche quelle potenzialmente più interessanti come tutta la storia del figlio di Cecil e della sua lotta in prima linea per cambiare le cose, risultano un po' troppo didascaliche e piatte. Neanche i riferimenti storici vengono in aiuto. Penso alla morte di Kennedy, l'assassinio di Martin Luther King, tutte momenti trattati con una superficialità paurosa e non tollerabile. Tra i pochi spunti rilevanti, il rapporto tra Cecil e il figlio, sognatore questo e realista quello, e il loro scontro e poi incontro nella lotta per la causa, la crisi tra Cecil e la moglie trascurata.

 

Pochi sprazzi che comunque non riescono a risollevare l'impressione complessiva del film. Regia convenzionale, senza infamia e senza lode, niente virtuosismi o soluzioni ricercate ma alla fine è anche giusto, visto che l'importante qui era la storia. Occasione sprecata perchè in altre mani, con una sceneggiatura più seria e magari con poco meno di 2 ore di durata in più poteva scapparci un quasi capolavoro. Peccato.


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